K-Pax

Merita perciò l’attenzione del cinefilo questo film del 2004 interpretato da Kevin Spacey, che è considerato uno dei migliori attori di Hollywood.
Il film si basa su un romanzo del 1995 di Gene Brewer, dal medesimo titolo, che dette poi inizio ad una intera serie di racconti.
Oltre a Spacey da menzionare anche Jeff Bridges, Mary McCormack, Alfre Woodard diretti dal regista inglese Iain Softley.
La pellicola narra la storia di un malato di mente, presunto, che viene portato in un ospedale psichiatrico di New York. Si tratta però di un paziente specialissimo il quale afferma di essere un alieno di nome Prot, in missione sulla Terra e proveniente da un pianeta chiamato K-PAX orbitante intorno alle stelle binarie Agape e Satori.
Da quel momento avvengono le vicende della trama che coinvolgono anche gli altri pazienti dell’ospedale in cui lo psichiatra dottor Powell (Jeff Bridges) deve scoprire la vera identità di Prot.
La sinossi autentica del film riguarda senz’altro la critica, neanche troppo velata, al sistema occidentale di trattamento della malattia mentale imperniato sulla farmacologia, in dosi da cavallo se necessario, e non sull’ascolto delle persone.
Due ore scorrono veloci con la colonna sonora di Edward Shearmur, puntellate da numerosi spunti per la riflessione e qualche momento comico.
Non manca la suspense e il finale a sorpresa che rendono la pellicola piacevole e coinvolgente.
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