Jethro tull - Aqualung (1971)
Label: Chrysalis
Issued: 1971
Un Gesù, Re del nulla, che si rivolta nella tomba, la “fottuta chiesa anglicana”, la religione come forma di coercizione sociale, un Dio disgustato e incazzoso che “non è esattamente il tipo di persona cui rompere i coglioni la domenica” intenzionato a salvare soltanto una prostituta "Robin Hood" che stringe mani facoltose e, forse, un impenitente clochard guardone. L'immanenza descrittiva dei pezzi elettrici, dominati da riff imperiosi (Aqualung), scorribande flautistiche (Cross-eyed Mary) e una sezione ritmica siderurgica (Locomotive breath), ripetutamente contrappuntata da riverberanti (di)stanze acustiche riflessive (Slipstream, Wond'ring aloud), magari coesistenti nella stessa canzone (Wind up, la stessa Aqualung). Un album graffiante eppure confortante, scostante ma empatico, oscuro ma cangiante. Ascoltatelo, poi ascoltatelo di nuovo e poi ancora, magari mentre mandate mentalmente affanculo i boccoloni di Ian Gillan, le sdolcinerie fintamente iconoclaste di Andew Lloyd Webber e tutto il fottuto cast di Jesus Christ superstar.
Sì però avrei fretta: Aqualung / My God / Wind up