Nick Cave - Ghosteen (2019)

Postato in Let It Bleed

Scritto da: Alberto Calorosi

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Issued: 2019

Label: Ghosteen

 

 

 

 

 

 

 

L'icona di Elvis trasfigurata in una sorta fairy-tale postmoderna (Spinning song) introduce una lacerante disamina della trinitaria condizione umana. Dio, uomo, Spirito. Uomo, donna, figlio. Perdita, conforto e ascesi. La perdita è atroce. Il conforto lo è ancora di più e la fuga da sé rappresenta l'unica soluzione. L'ineffabile sollievo nello stringere la mano di un fantasma (Bright horses, ma anche Ghosteen speaks), l'attesa straziante che muta in vastità interiore e assurge persino a connotazioni carnali nella figura di Cristo (Waiting for you, ma anche Hollywood). La celebrazione virginale della figura femminile, generatrice della vita (Night raid, ma anche Fireflies) si contrappone alla maschile brama di morte (Sun forest). Rimane comunque una inerziale ed erratica volontà di proseguire, come galeoni sospinti dalla corrente. E' il senso della scrittura, di questo disco e per estensione dell'arte in genere, sorta di unica illusione di ascesi e alterazione da sé (Galleon ship). Piano e voce, talvolta in falsetto (Hollywood), talvolta prossima al pianto. Nessuna melodia, o quasi. Dissonanze (Spinning song, Fireflies), flebili tessuti sonori (Night raid e Galleon ship soprattutto) a narrare musicalmente una contrazione artistica assoluta, irreversibile e definitiva. Un album praticamente inascoltabile, ma la prima volta in cuffia coi testi davanti è da brividi sotto la pelle. O così, o lasciate perdere.

 

Sì però avrei fretta: Hollywood