Giusto Pio - Legione straniera (1982)
Issued: 1982
Label: EMI
Nel corso del millenovecentottantadue, il secondo album del violinista-arrangiatore-deusexmachina del suono milionario early80 di F-B riscuoterà un inestimabile (e irripetibile) successo di pubblico e critica. Al di là di un paio di saponosi scivoloni che potrebbero commentare la scena risolutiva di un film drammatico italiano di serie B inizio80 (Ostinato, Aria di un tempo) o la pubblicità scout-natalizia di una bevanda gassata color caramello (Cristina's day), o un pruriginoso pastiche porno-ethnik girato da Joe D'Amato (Giardino segreto, frettolosamente rabberciato attorno alla strafamosa Aria sulla quarta corda di Bach), tutto sommato legittimamente figli del loro tempo (il millenovecentottantadue è l'anno del Commodore 64 e dell'Oscar a Momenti di gloria addirittura come miglior film; un anno difficile, insomma), l'album, quasi interamente strumentale, procede compositivamente agile come una digeribile miscela nostrana di Gershon Kingsley (quello di Popcorn), Eurythmics (quelli di Sweet dreams) e Yellow magic orchestra (quelli di Rydeen - Bis, Canale 5, Mike Bongiorno, presente?), sentite il singolo Legione straniera, ma anche Celestial Tibet, non senza una certa inaspettata seriosità blade-pop (confrontate l'incipit di Totem con certe coeve musiche di John Carpenter e Eritrea's con la successiva Tramonto occidentale, Franco Battiato, Orizzonti perduti).
Sì però avrei fretta: Legione straniera / Totem