Franco Battiato - Come un cammello in una grondaia (1991)

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Scritto da: Alberto Calorosi

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Come un cammello in una grondaia franco battiatoIssued: 1991

Label: Emi

 

 

 

 

 

 

Una invettiva politica genericista e sdegnosamente infantile (Povera patria), una ulterione riflessione, semanticamente del tutto fuori controllo, sulla insignificante piccolezza della condizione umana in rapporto al cosmo (ascoltate Le sacre sinfonie del tempo, possibilmente evitando di domandarvi che cosa sono), una disamina sulla società moderna più sconsolata e domestica rispetto alle taglienti polemiche più o meno intellettualoidi early-80 (Come un cammello in una grondaia) e una accorata preghiera capace, finalmente, di intercettare quella necessità di trascendenza già esternata o, più precisamente, interiorizzata nella gemella L'oceano di silenzio, su Fisiognomica. Trascurando i quattro velleitari lieder romantici sul retro (Wagner, Martin/Berlioz, Brahms e Beethoven) e la ancor più vellitaria seppur diligentissima pronuncia, le quattro straordinarie composizioni originali, tra le migliori in assoluto nello smisurato repertorio dell'autore, rappresentano il momento di massima distanza e al contempo di massima accelerazione contraria nei confronti della cultura pop. A partire dalla metafora del titolo, attribuita allo scienziato persiano Al-Biruni, e utilizzata per significare l'inadeguatezza del linguaggio (là era l'arabo, qui la forma-canzone) a esprimere un sistema (là il pensiero scientifico, qui quello musicale), chiara testimonianza del dicotomico e assillante tormento sofferto in quegli anni dalla tumultuosa personalità musicale dell'autore.

 

Sì però avrei fretta: L'ombra della luce / Le sacre sinfonie del tempo / Come un cammello in una grondaia