Foo fighters - Concrete and gold (2017)

Postato in Let It Bleed

Scritto da: Alberto Calorosi

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Foo fighters Concrete and goldLabel: Roswell records

Issued: 2017

 

 

 

 

 

 

Al di là della coitointerrompente T-shirt in apertura , che si arresta proprio quando la faccenda cominciava a diventare interessante, potreste intravedere qualche ammiccamento goliardic/punkettino nel comunque eccessivamente screameggiante primo singolo Run (dite quello che pistacchio volete ma si tratta di un registro alieno a David "Patatone" Grohl almeno quanto lo sono le buone maniere a Shaun "Ruffcut" Morgan), o percepire sentori fattanza/salterini nel sound balneare stile Ozzy meets Beach boys della successiva Make it right, o ancora qualcosa di aromaticamente pop/Beatlesiano tipo Lenny-Zakatek-sings-(controvoglia)-I-want-you-sì-quella-su-Abbey-road (per tacere, naturalmente, della ipersbandierata ospitata di Singorinella McCartney alla batteria), o infine indovinare una voluttà psych-floydiana (più precisamente psych-floydiana-era-gilmour o ancor più precisamente psych-floydiana-era-gilmour-come-la-suonerebbe-una-cover-band-lituana-dei-pink-floyd-con-la-tastierista-perdutamente-innamorata-di-gilmour) nella conclusiva Concrete and gold. Potreste percepire tutto questo, ma solo a condizione di essere a vostra volta perdutamente innamorati della (indubitabile) professionalità di Patatone Grohl almeno quanto di certe fascinose tastieriste che suonano nelle cover band lituane dei Pink floyd.

 

Sì però avrei fretta