Swans - The great annihilator (1995)

Postato in Let It Bleed

Scritto da: Alberto Calorosi

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Swans The great annihilatorLabel: Young god records

Issued: 1995

 

 

 

 

 

 

Finalmente lontano da certe giovanili manganellose istanze fightdapower-iamdapower e archiviata la successiva, lumacosa esperienza tristanzuol-frignolenta (ma non del tutto: sentitevi Blood promise), M-G compone una sorta di marziale concept sulla alterazione mentale ("Throw your mind away / fall into the sea / there's nothing solid here / dissolve your body today", Mind/body/light/sound), più precisamente sulla alterazione mentale che conosce meglio: la sua (concentratevi sull'utilizzo ridondante e stream-of-coscienzioso della congiunzione "and" in canzoni sottocutanee come Telepathy, Killing for company o Mother's milk). La creazione è in realtà distruzione (I am the sun), la vita non è che un sacrificio propiziatorio asservito a volontà imperscrutaibili ("So I just want to thank you / for killing your mind", She lives!) e la verità nient'altro che una folle eresia. La voce di Jarboe, una volta tanto, è opportunamente contestualizzata (Mother/father, Mother's milk); i suoni mutano progressivamente da magmatico humus di subcoscienza a nevrile tensione emotiva (l'industrial iso-ottanico di My buried child, ad es., o quello anfetaminico di Alcohol the seed, o ancora, a modo suo, la spiazzante new-sonic-age esternata nello strumentale Warm) a generare un terremoto sonoro inarrestabilmente crescente per entità e magnitudo e percepibile, lo credereste?, fin oltre vent'anni più tardi.

 

Sì però avrei fretta: Mother-father / Alcohol the seed