The Wailers - The wailing Wailers (1965)

Postato in Let It Bleed

Scritto da: Alberto Calorosi

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The Wailers The wailing WailersLabel: Studio one

Issued: 1965

 

 

 

 

 

 

La prima e unica pubblicazione trentatré giri dei Piangenti Piangitori, in realtà un rabberciato assemblaggio di singoli del triennio precedente registrati nel fumoso e tetracannabinoide sound system della Studio one di Coxsone Dodd, conquista di diritto un posticino in platea nel teatro della storia della musica quale prima pubblicazione di Bob Marley (gli altri due Piangitori sono nientemeno che Bunny Wailer e Peter Tosh). Per via dell'effimero boom economico verificatosi negli anni immediatamente successivi alla dichiarazione di indipendenza, in Giamaica si respira un ottimismo euforico e socialmente trasversale. E' così che i suoni di derivazione americana (cfr. il doo-wop di I need you, il tristan-soul di Ten commandments of love e It hurts to be alone) miscelate al rocksteady balneare che addolcisce gli spigoli ska del decennio precedente, unitamente agli acerbi testi post-adolescenziali di Robert Marley (a caso: “Pussycat, pussycat, I've got flowers / and lots of hours to spend with you”, What's new pussycat; “After he  breaks your heart / then you'll be sad / and your teardrops start”, It hurts to be alone) intercettano le corde emotive delle classi povere. Eppure solo una manciata di anni più tardi tutto sarà diametralmente diverso. Tutto tranne la faccenda di intercettare le corde emotive delle classi povere. Ascoltate con attenzione una allegra early-versione rocksteady della successiva hit One love e la sguaiata performance vocale di Simmer down, precursiva di tutto, ma proprio tutto ciò che sarà negli anni a venire.

 

Sì però avrei fretta: Simmer down / Ten commandments of love