Fuori Orario

Scritto da: D.D.

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Usa 1985

Il giovane programmatore di computer Paul conosce una ragazza in un bar. Questo sarà l'inizio di un' "insolita" nottata trascorsa girovagando per le strade di New York.

Commedia nera e al tempo stesso grottesca molto divertente di Scorsese. In questa notte il nostro protagonista incontra un microcosmo di persone assolutamente improbabili e tutte legate le une alle altre da un sottilissimo filo conduttore. La notte è scandita da furti, omicidi e suicidi di cui "il nostro eroe" è sempre vittima impotente; viene catapultato in una dimensione non sua, quasi ultraterrena: per questo la vera e propria odissea che compie involontariamente Paul è decisamente kafkiana. E' la descrizione, molto enfatizzata, della famelica società newyorchese anni '80, fatta di eccessi, dove la vita è frenetica, dove i fatti si susseguono senza riflessione, dove l'istinto prevale sulla ragione. Il regista denuncia gli strani costumi americani senza giudicarli, prerogativa non usuale per i cineasti contemporanei americani che devono sempre sentenziare e moraleggiare. Il film, decisamente da vedere e soprattutto da godersi, finisce dove era iniziato: Scorsese conclude il suo lavoro facendo chiudere questo cerchio perfetto. Ottima regia, nella quale non riesci mai ad immaginare dove voglia parare il regista; ogni sequenza è una sorpresa inaspettata ma gradita allo spettatore. Scorsese in vena di magie riesce sempre a spiazzare e divertire al tempo stesso lo spettatore. La scenografia è molto caratteristica e "dannatamente" anni '80. Il protagonista Griffin Dunne interpreta molto bene lo sconcerto e sconforto di quest'uomo catapultato in una dimensione a lui estranea.

Film assolutamente frenetico ma avvincente, vincitore più che meritatamente della miglior regia a Cannes.