The Wolf of Wall Street
(2013), di Martin Scorsese
Dopo The Aviator, Martin Scorsese torna a girare un biopic con Leonardo DiCaprio, ormai suo attore feticcio dopo De Niro. Il soggetto è l’autobiografia di Jordan Belfort, il cui titolo riprende il soprannome che la stampa assegnò a Belfort. Costui entrò a Wall Street come onesto broker della Rothschild, ne uscì licenziato dopo il lunedì nero del 1987 e vi rientrò come fondatore della Stratton Oakmont, azienda che vendeva azioni dalle dubbie prospettive di guadagno, e con essa forgiò il suo breve e lussurioso impero. In Italia il film è vietato ai minori di 14 anni e a buona ragione! Scorsese e la fedele montatrice Thelma Schoonmaker spingono spesso il piede sull’acceleratore, divertendosi a provocare lo spettatore con il linguaggio osceno (più di 550 parolacce), il sesso mostrato senza veli (primo film di Scorsese con nudi integrali), la lunga durata (poco meno di tre ore) e la costante presenza di droghe (cocaina e, soprattutto, pillole). Ciò nonostante questa ricerca dell’eccesso porta ad un film rapido e godibile. Se Quei bravi ragazzi era un’analisi neutra sul piano emotivo e Casinò una drammatica, The Wolf è assolutamente folle, grottesco, assurdo. Si ride sia perché i protagonisti in fondo sono dei mattacchioni sia perché risultano ridicoli e idioti in tutto quello che fanno. Pur non avendo la forza dei suoi illustri precedenti, ha il pregio di parlare del mondo di Wall Street in modo diverso dal solito: non si va contro il sistema, ma contro chi il sistema lo usa a suo piacimento. Non si indagano i lati negativi della finanza, ma quelli dei personaggi, dimostrando che in luoghi del genere è impossibile che la passione si tramuti in sfrenata ambizione e la voglia di successo in amore per il denaro. Belfort visse alla giornata traendo in inganno centinaia di investitori, ma saremo poi così diversi da lui? Le conclusioni potrebbero essere terrificanti. 5 nomination agli Oscar senza vittoria: fim, regia, attore non protagonista (mai visto un Jonah Hill così in forma) e attore protagonista. Di Caprio perse contro il Matthew McConaughey di Dallas Buyers Club, che peraltro ha una breve parte in The Wolf (la sua scena vale il prezzo del biglietto). Rob Reiner (regista di Stand by Me, Misery non deve morire e Harry ti presento Sally) fa l’irascibile e divertente padre di Belfort, Margot Robbie la sua seconda moglie, Cristin Milioti (la mamma di How I Met Your Mother) la prima. Piccoli ruoli per Spike Jonze e Jake Hoffman.
Voto: 8/10