Muse, 16 luglio 2007
I Muse dopo il sold out di Firenze del 30 maggio scorso, realizzano il tutto esaurito anche l'Arena di Verona per lo show del 16 Luglio.
Caldissima ed estenuante l’attesa per superare i cancelli d’entrata, omaccioni abbarbicati sulle scale dell’anfiteatro ci ordinano (???) Di gettare i tappi delle bottiglie e fanno aprire la borsa… chiaramente tengo il tappo in mano (due passi dopo richiudo la bottiglia) apro malvolentieri la mia “mary poppins” …nella mia borsa potrebbe esserci sicuramente qualcosa di discutibile ma passano oltre… il controllo (come sempre) è una formalità malfatta…
a piccoli passi finalmente ci troviamo in arena i posti sulla gradinate erano rimasti veramente pochi, la fortuna e la mia nuova virtù acquisita negli utimi concerti hard rock di 20 ore mi fanno capire qual è il posto più adatto per goderci lo spettacolo; finalmente sedute, sigaretta e… l’attesa si prolunga (quasi un’ora e mezza) tra un sorso d’acqua e l’epica avventura per andare in bagno (un uomo della security firma il biglietto, altri 20 non sanno che direzione indicarti,un altro uomo della security analizza i tuoi tratti somatici per farti rientrare e ricomincia la bagarre…) ascoltiamo parecchi successi indie/rock (wolfmother, kasabian, lcd soundsystem, eagles of death metal, rage agaist the machine ecc…)
sono le 21.40 il tramonto lascia spazio alla notte, il fumo e le luci rosse accompagnano Il trio britannico (Matt Bellamy, Dominic Howard e Chirs Wolstenholme) davanti a 13.000 persone nella splendida location scaligera;
La performance inizia con una poderosa KNIGHTS OF CYDONIA, io (come evidentemente Matt) odio il pubblico mummificato quando il frontman invita il pubblico ad alzarsi io e la mia amica stiamo già saltando e urlando come due teenager impazzite…
il secondo brano è MAPS OF PROBLEMATIQUE tratto dall’ultimo album BLACK HOLES AND REVELATIONS è in maniera indiscussa il conduttore della serata infatti i Muse ci propongono: HODOO, INVINCIBLE, le famosissime STARLIGHT e SUPERMASSIVE BLACK HOLE.
Devo riconoscere che hanno saputo molto bene dosare momenti di autentica energia a momenti di profonda distensione nella parte centrale del concerto in cui Bellamy si è dedicato esclusivamente al pianoforte BUTTERFLIES AND HURRICANES, SUNBURN e la favolosa FEELING GOOD, per passare poi alla chitarra acustica e far sciogliere il pubblico con SOLDIER’S POEM e UNINTENDED.
Nella scaletta sono stati inclusi anche alcuni dei pezzi più conosciuti, ad esempio TIME IS RUNNING OUT, PLUG IN BABY, BLISS e HYSTERIA.
Valutando la performance dei tre dal punto di vista della presenza scenica emerge un Matt è padrone della situazione instancabile, superbo; Dom e Chris sono decisamente in secondo piano.
Premettendo che ho praticamente inziato ad ascoltare i Muse a 3 settimane dal concerto mi è piaciuta molto l’energia trasmessa con i brani come: Hysteria, Plug in babe e sono veramente rimasta colpita dalla bellezza di Sunburn e ho adorato le farfalle e fiori proiettate sugli schermi lcd in armonia con Felling Good...
Non mi resta che completare, nei miei lunghi viaggi in auto, il repertorio dei Muse ricordando il soddisfacente concerto.
Ringraziamenti:
Luisa grazie di tutto