GODS OF METAL 2007 (30/06/07 Idroscalo, Milano)

Scritto da: orso

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Partendo dal presupposto che 63,5 euro sono davvero tanti e questo spiega la poca affluenza di pubblico (stimato attorno ai 15000 facoltosi metallari, ndr), che per un evento del genere non si può utilizzare una cassa unica per i rifornimenti liquidi e solidi e che le zanzare milanesi hanno fatto festa appena tramontato il sole sull'acquitrino detto idroscalo; la locazione della manifestazione si è dimostrata azzeccata con tanto di tappeto verde e zona ombreggiata per ripararsi dal caldo pomeriggio estivo, tutto sommato l'organizzazione merita un 6.

 

I primi ad esibirsi nel fine mattinata sono stati i friulani SLOWMOTION APOCALYPSE, autori di un death metal con inserzioni hardcore e sonorità più classiche, purtroppo sono riuscito a carpire solo gli ultimi riffs del loro show perchè ero in coda per entrare. S.V.

I DEATHSTARS si definiscono un gruppo industrial metal proveniente dalla Svezia che onestamente non ho apprezzato molto per la mancanza di originalità, mi sembrava di ascoltare un mix di Rammstein, Moonspell e gothic rock suonato bene, con una buona presenza scenica ma scarno e privo di idee. 4,5

La sorpresa della giornata sono stati i SADIST, band genovese che dopo essersi sciolta nel 2000 dopo una buona carriera decennale, si è ripresentata alla ribalta l'anno scorso per comporre un nuovo album appena uscito. I Sadist suonano un techno-death che mette in risalto la grande tecnica dei 3 musicisti (il chitarrista Tommy suona con la mano sinistra la chitarra, con la destra le pianole, impressionante!!!) e la potenza-simpatica pazzia del singer Trevor. Notevole lo show sia per i nuovi pezzi che per quelli più datati, in particolare la mastodontica "Sometimes they come back" in chiusura. 7

Il gruppo più deludente della giornata sono stati i newyorkesi TYPE O'NEGATIVE, che a dire la verità avevo perso di vista nel '96 dopo due buoni album quali "Bloody Kisses" e "October Rust". I TON sono autori di un punk-dark-heavy-new wave molto ironico che a mio avviso è coinvolgente quando a cantare è il gigantesco bassista Peter Steele (oltre 2 metri) con il suo vocione bassissimo ma che per tre quarti del loro live act è stato stato trasformato banale dal cantato stridulo del chitarrista Kenny Hickey (dovuto anche ad una errata regolazione dei volumi). Finiti! 5

Ed ecco il grande Zakk Wylde che con i suoi BLACK LABEL SOCIETY è stato chiamato ad un tour de force visto che essendo la chitarra di Ozzy dovrà anche chiudere il festival. Come avrà fatto? L'ego da guitar hero nel suo dna può essere una buona spiegazione. I BLS fanno un southern rock con ovvie contaminazioni heavy e hard rock. Nonostante i virtuosismi dei 4, il loro show a me è sembrato piatto: come quando ti capita di andare a letto con la Cindy Crowford della situazione (magari!!!) e poi ti accorgi che la tua ragazza lo fa nolto meglio. Di mestiere. 6

 

 

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Per me dopo l'esibizione dei MEGADETH, se non fosse stato per il "nonno paralitico" si poteva anche andare a casa. Mostruosi, in un'ora e venti di spettacolo hanno cancellato il buio degli ultimi 15 anni. Dave Mustaine e i suoi prodi hanno snocciolato una dozzina di vecchi pezzi granitici intramezzati da 3 pezzi dell'ultimo album appena uscito che hanno funzionato benissimo per far prendere fiato ai fans. Musicalmente sono nato con le sonorità techno-trash dei 'deth e ho percepito nettamente le emozioni che provavo nella fine degli anni 80 grazie a loro e ai Metallica. Pezzi come "In my darkest hour", "Take no prisoner", "Tornado of souls", "Peace sells... But who's buying?", addirittura "Mechanix" del primo album, "Holy wars... The punishment due", "Skin o' my teeth" e "Symphony of destruction" mettevano i brividi.
E' parsa carina anche la mielosa "A tout le monde", ma il capolavoro assoluto è stato l'esecuzione di "Hangar 18", nella quale gli assoli infuocati del rosso di Frisco si alternavano a meraviglia con quelli di Glen Drover sostenuti da una sezione ritmica spaventosa. Risorti! 10

I KORN non c'entrano un cazzo con il Gods of Metal! Ciò nonostante lo show è stato all'altezza soprattutto per la presenza scenica e l'impatto sonoro (2 batterie e un percussionista). Non conosco molto questa band che considero da sedicenni come si è potuto notare dal pubblico presente, non me la sento di andare oltre per rispetto. 6

 

OZZY OSBOURNE è il dio del metallo!!! Il nonnino ha quasi 59 anni e li ha dimostrati tutti verso la fine dello show quando è rimasto senza voce facendo cantare il pubblico, ciò nonostante correva da una parte all'altra del palco giocando con il pubblico sia bagnandolo con una lancia tipo pompiere, sia incitandolo a urlare più forte. Mi ha dato noia sentire i ragazzini presenti: "Ozzy sbaglia i testi; Ozzy canta male.", ma andate a cagare! Siete appena usciti dall'uovo! Il madman si presenta sul palco sulle note di "O Fortuna" tratta dai "Carmina Burana" di Orff e inizia con "Bark at the moon" ma l'apoteosi si scatena con l'intro di "Mr. Crowley" per raggiungere l'apice sulle sirene dei"War pigs": storico pezzo dei Sabbath ( sembrava di essere entrati in guerra ) durante il quale il nostro eroe ci ha mostrato il deretano (qualcuno insinuava che aveva perso i calzoni fortuitamente causa vecchiaia!). Lo show prosegue con un pezzo nuovo e un paio di ballad da accendino, quali "Road to nowhere" e "Mama i'm coming home" intramezzate da un troppo lungo (ndr) assolo di Zakk, giustificato dal fatto che il vecchio doveva prender fiato. La scaletta prosegue con "I don't know", "Flight high again'", "Suicide solution", "I don't want to change the world", "Believer", la magnifica " No more tears", un altro pezzo dell'ultimo album per poi chiudersi con i due brani più rappresentativi: "Crazy train" scritta per l'indimenticato primo chitarrista Randy Rhoads (RIP) e l'apocalittico inno dei Sabbath "Paranoid" cantata praticamente solo dal pubblico in visibilio. L'unica nota di rammarico è che se Ozzy non avesse perso la voce probabilmente avrebbe cantato un altro paio di pezzi quali "Iron man" e "Over the montains" ma cosa si può chiedere di più: 1 ora e mezza da lasciare tutti a bocca aperta nove anni dopo la storica reunion con i Sabbath, penso sia stata l'ultima occasione per vedere live uno dei mostri sacri del metal. Non me la sento di dare un giudizio alla performance perchè OZZY RULES!