Built To Spill 5-06-07

Scritto da: marc

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Forse senza i Built to spill (seminali quanto i Pavement tanto per mettere le cose in chiaro) oggi difficilmente potremmo parlare dei grandi Modest Mouse, degli Appleseed Cast o chessò dei recenti Figurines. Pure i Death Cab For Cutie hanno dovuto pagare più di un pedaggio. Certi refrain di chitarra a molla li ha inventati Doug Matsch.

Certo, i Death Cab F.C. hanno spinto il pedale su un versante più pop, ma quando graffiano si sentono quali sono stati i loro ascolti. Non so voi ma non ricordo di aver mai sentito i BTS suonare qui in Italia. Fino ad oggi.

Anni fa si diceva che Doug difficilmente era tipo da allontanarsi troppo da casa. Un po' come il sottoscritto, insomma. In un momento in cui pure i grandi deludono (cavolo, mi aspettavo un congedo clamoroso dai Grandaddy e non una cosa da normale amministrazione, eccezioni a parte) l'ultimo You in reverse del 2006 si rivela, invece, l'ennesimo capolavoro.

I BTS non fanno passi falsi: ogni disco ha sfaccettature diverse (c'è quello apparentemente più catchy e quello più dilatato) confluendo in un suono e in una voce riconoscibilissimi e unici. Ecco, forse nelle ultime prove le chitarre si fanno decisamente più rock, trascinanti. In un momento in cui l'hype spinge troppo su proposte che a lungo termine lasciano il tempo che trovano, i BTS restano un punto fermo per la musica indie, un faro.

E qui veniamo al concerto dei nostri all'Estragon di Bologna, 5 Giugno 2007 (Sì è confermato: per la prima volta in Italia). Le emozioni sono tante, fosse solo per aver atteso tutti questi anni per poterli vedere dal vivo. Conta più ciò che il concerto in sè? non so. Tralasciamo la partenza all'insegna della sfiga: secchiate d'acqua paurose sull'autostrada, quasi ci si perde per bologna senza trovare l'ingresso all'Estragon...e tutto proprio quando il concerto stava per iniziare. A Milano, la sera prima c'è chi dice che non abbiano proprio brillato. La paura è tanta.

L'inizio con goin' against your mind ? stato impeccabile, un po' troppo freddino magari, ma ci si doveva, scaldare: Doug, anche se non sembra, è ermetico come J Mascis, al massimo arriva ad un semplice "thanks a lot" alla fine di ogni brano. Poi arrivano in The morning, Virginia reel around the fountain, Traces, Wherever you go la splendida Car senza sezione ritmica (come invece avrei preferito).

Si rompe una corda a Doug (che quasi s'incazza), qualche brano si allunga più del dovuto: tre chitarre della madonna che vanno sempre più su con quel suono malinconico e unico, marchio di fabbrica della band. L'atmosfera si scalda e arrivano una dietro l'altra perle come Carry the zero, Ctrange, Conventional wisdom, Randy described eternity...e io chiudo gli occhi e ascolto quelle chitarre e quella voce proveniente da una persona dai movimenti un po' goffi...

marcello

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