Camembert - Schnörgl Attahk
AltrOck Records Productions (2011)
Particolarissimi musici zappiani nell'intimo, questi Camembert. Senza troppi preamboli, il loro album - centellinato nel tempo (3 anni di duro lavoro in sede di costruzione) – si ispira ad una peculiare lezione del Duca delle Prugne, ovvero quella dei primi anni Settanta quando nei dischi di Zappa si percepiva benissimo una centralità fiatistica quasi orchestrale. Il riferimento corre veloce veloce a Waka Jawaka e The Grand Wazoo, incluse alcune successive felici ricadute nel prodigioso live Roxy and Elsewhere. Ecco: lì potremmo trovare già tutto per capire quanto di buono vi sia in Schnörgl Attahk. Non si tratta affatto di una clonazione, semmai di un'intelligente imitazione di un modello strutturale, dato pure dall'eterogeneità dell'ensemble strumentale di cui si dota la compagine transalpina. Trio chitarra-basso-batteria arricchito da interventi di sax, vari idiofoni percussivi, trombone basso, tuba, didgeridoo e arpa. Nel dettaglio la chitarra di Vincent Sexauer vive di una profonda mimesi timbrica zappiana: inconfonbile il grado di saturazione, le pressioni sulla leva del vibrato, il controllo del wah wah, le scale sui bassi e quelle sugli alti in un ambiguo registro modale (Le meurtrier volant, La danse du chameau. Batifolade e The final run).