Bobby Avey - Be not so long to speak

Postato in Yasta la Vista

Scritto da: simi

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Minsi Ridge Records, 2013

 

Il giovane pianista , vincitore del Monk Competion nel 2011, nonché sideman del sassofonista e suo mentore Dave Liebman, ha pubblicato ad Aprile 2013 il suo primo album per piano solo. Sette i brani originali, più le riletture di PYT di Michael Jackson e Stardust di Hoagy Carmichael, le atmosfere dell’album rimandano a sonorità del primo Novecento – penso ad un Olivier Messiaen per l’uso ricercato dei ritmi e dei tempi che conferisce ai brani un sapore impressionistico, quasi atmosferico un Maurice Ravel.

Per via indiretta, l’impressione è che Bobby Avey utilizzi il pianoforte in modo percussivo più he lirico, indirettamente influenzato dallo stile di Cecil Taylor. Se volessi trovare un termine di paragone stilistico contemporaneo, penserei a Craig Taborn con il suo bellissimo “Avenging Angel”: il timbro come risorsa e non come caratteristica dell’armonia. Un album pieno di idee e sorprese.