Underfloor - Solitari Blu
Suburban Sky / Audioglobe / Plastic Sun Studio (2011)
Sono giunti al terzo album i fiorentini Underfloor, il cui ultimo lavoro “Solitari Blu”, si è avvalso della produzione del giornalista Ernesto De Pascale, giornalista e critico musicale, recentemente scomparso in età precoce.
Un terzo album che conferma le buonissime intuizione della band guidata da Guido Melis, Lorenzo Desiati e Marco Superti, che per l’occasione si sono avvalsi dell’aggiunta di Giulia Nuti che ha contributo anch’essa a impreziosire ulteriormente le trame della rock band.
Un gruppo interessante, talentuoso, che sembra aver trovato la sua strada, sia a livello di testi che di suoni e atmosfere evocate.
L’aspetto che maggiormente mi ha colpito ascoltando brani come quello di apertura (“Angeli di carta”: davvero pregevole) o “Nell’aria” è l’arrangiamento elegante, sobrio che conferisce un tasso di classe all’insieme. Non un rock impetuoso o febbrile, quanto piuttosto un suono dilatato, sfuggente, come nella stessa title track o nella successiva “Solo un altro sogno”.
Un gruppo maturo, consapevole dei propri mezzi e sempre più a suo agio nella scrittura dei brani. I testi paiono, seppur a volte appositamente simbolici, molto riflessivi e profondi, perfettamente allineati alle melodie ariose che li sostengono.
Per la band toscana è giunto il momento di uscire dal guscio e provare a farsi strada nel panorama nazionale.
Non è facile quando a dominare le classifiche e a infestare miriadi di blog presenti in rete sono fenomeni artefatti dalle velleità pseudo artistiche (ogni riferimento ai Cani è puramente casuale) e così a rimetterci in visibilità sono spesso band dalla qualità elevata, come appunto i fiorentini Underfloor, che mi rimandano, pur lontanissimi a livello di arrangiamento, agli Alibia, altra pop rock band intelligente.