Circus Nebula - The Second Coming
Commento di Fabio Rossi
Artista: Circus Nebula
Album: The Second Coming
Genere: Post Rock
Anno: 2022
Casa discografica: Andromeda Relix
Tracklist (cliccare sui titoli per ascoltare)
I Ouverture
II Back To The Lot
III Laments
IV Suspect
V Marsten House
VI Lord Of The Flies
VII Back To The Lot (Reprise)
Line Up
Mark Ash: voce
Alex “The Juggler”: chitarra
Bobby Joker: batteria
Michele “Gavo” Gavelli: tastiere
Deva Silence: basso

Cinque anni dopo il debut album autoprodotto Circus Nebula, l’omonima band originaria di Forlì, in attivo dal 1988, torna alla ribalta con un nuovo disco intitolato The Second Coming.
A differenza del precedente, il nuovo lavoro è stato pubblicato dalla lungimirante Andromeda Relix, giacché conferma pienamente tutti i lusinghieri giudizi ottenuti con la prima opera. Ci si chiede, però, il motivo per cui deve trascorrere tanto tempo tra un disco e un altro, tenuto in debita considerazione che il successo, sebbene a livello underground, andrebbe alimentato attraverso reiterate nuove produzioni accompagnate ovviamente da numerose esibizioni live. Questo, tuttavia, non è un problema circoscritto ai soli Circus Nebula, ma a tanti gruppi italiani che da soli vanno avanti tra mille difficoltà e senza aiuti statali (figuriamoci, da noi la cultura è morta e sepolta). Mi vengono in mente formazioni validissime come La Fabbrica dell’Assoluto, gli Alchem di Annalisa Belli o i Secret Tales di Tiziana Radis, tanto per fare degli esempi, ma la lista è davvero lunga.
The Second Coming è un album temerario in cui il combo romagnolo ha deciso di azzardare reiterando scelte inusuali quali proporre la poliedrica suite Jerusalem’s Lot, divisa in sette parti, e variegare sapientemente il sound passando dal ruvido heavy metal di Coulrophobia o Age of Reckoning, ad atmosfere umbratili da cinema horror sugli stilemi dei Black Widow e Black Sabbath (Sleepin’ Gods Lie su tutte), fino al progressive con riferimenti ai Pink Floyd e ai Rush. Non mancano accenni al dark, al gothic, alla psichedelia, insomma non ci facciamo mancare davvero nulla. Questo crogiuolo di sonorità ha il pregio di non risultare mai dispersivo, per cui è piacevole in ogni sua parte.
Il disco ha bisogno di essere assimilato attraverso molteplici e attenti ascolti, per cui armatevi di sana pazienza: alla fine applaudirete l’audacia di questi ragazzi.