Bryan Ferry - Avonmore (2014)
Label: BMG
Issued: 2014
Che siano le suggestioni safari rock in apertura (il Chris Rea che ascolta Ride across the river per radio di Loop de li) o il Bright-light-big-city sound da parcheggio di periferia col fumo che fuoriesce dai tombini (Midnight train) o il tecno-pop da nostalgic-party-80 (One night stand, la title-track Avonmore vs. Two tribes dei F-G-T-H, o l'imbarazzante cover di Johnny & Mary), l'ultimo album del crooner più raffinatamente afono (cfr. l'inintelligibile intro di Soldier of fortune) dell'intera scena geronto-glam inglese rimane anchilosato su sonorità rassicuranti e soffici quanto un materasso antidecubito e sta alla definizione "pop raffinato" più o meno nel modo in cui Gina Lollobrigida sta alla definizione "bella figa". Il mese successivo alla pubblicazione dell'album a Ferry verrà diagnosticata una laringite acuta a chiara evidenza del fatto che, nonostante questo flaccido album dimostri il contrario, Bryan Ferry possiede ancora una laringe.
Sì però avrei fretta: One night stand / Avonmore