Arabs in aspic - Victim of your father's agony (2015)
Label: Black widow records
Issued: 2015
Profusione di lingue di allodola in salamoia e orde di elettroni in transito sulla cinghia di Van der Graaf (God requires insanity vs. Killers; l'incipit di You can prove them wrong e parecchio altro), come del resto era opportuno aspettarsi, il tutto rimpolpato da immancabili uriah-tastieroni (una straordinaria One con tanto di divagazioni psych + coretti senz'altro mutuati dagli ingombranti concittadini Motorpsycho). Altrove riferimenti più obliqui: embrioni Ruphus annidati in Tv3 e sensazioni prossime a certo space teutonico (gli Eloy borboglianti nella title track Victim of your father's agony e quelli funkettoni di The turk and the italian restaurant). Nel complesso, il quarto album degli Arabs in aspic (in realtà il terzo degli Arabs in aspic II), differisce dal precedente Pictures in a dream non nelle sonorità e nei riferimenti, entrambi ben consolidati dal giorno in cui fu deciso il nome della band, ma piuttosto per via di un songwriting forse più misurato e consapevole. Una caratteristica non sempre positiva all'interno dell'ipercromatico universo del progressive rock.
Sì però avrei fretta: One / Victim of your father's agony