Franco Battiato - Last summer dance (2003)

Postato in Let It Bleed

Scritto da: Alberto Calorosi

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battiato last summer danceIssued: 2003

Label: Columbia

 

 

 

 

 

 

 

Accantonate le velleità pop-cameristiche, e prima di eccedere nell'artefazione sonica del video Un soffio al cuore di natura elettrica, questo Last summer dance fotografa un delicato ma fulgidissimo equilibrio pop early00 nei medesimi modi in cui Giubbe rosse fotografava la ispirata reticenza pop late80. Il suono, caldo e vellutato, smussa opportunamente gli elettrospigoli di Shock in my town, battiatizza oltre ogni aspettativa Impressioni di settembre ma soprattutto riscalda e a tratti trionfalizza la raffica di hit nel finale (Bandiera bianca, Centro di gravità e L'era del cinghiale bianco), mentre la big band rintuzza confortevolmente il suono già potentissimo di Strani giorni (ma la voce femminile non è Anna Walker-Smith e si sente). Lo spensierato epicureismo naif del recitato di Sgalambro diventerà inspiegabilmente un imprescindibile tormentone estivo. Nella scaletta, oltre alla inossidabile prevalenza de La voce del padrone (sei canzoni su sette), si registra una significativa attenzione nei confronti di Gommalacca (cinque canzoni) e Caffè de la Paix (quattro) e una ancor più significativa elusione di Ferro battuto, di cui questo Last summer dance in teoria costituirebbe imperitura testimonianza discografica. Giudizio mediano tra la straordinaria performance live e l'operazione discografica colposamente scevra di sorprese.

 

Sì però avrei fretta: Accetta il consiglio / Impressioni di settembre / Mesopotamia