Franco Battiato - Un soffio al cuore di natura elettrica [video] (2005)

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Scritto da: Alberto Calorosi

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Franco Battiato Un soffio al cuore di natura elettricaIssued: 2005

Label: Columbia

 

 

 

 

 

 

Risulta volonterosamente sonica Tra sesso e castità, a marcare la cifra stilistica di una regia plastica e sovrimpressiva, qualcosa tra noise e talent show, tra live e videoclip, tra vorrei e manonposso (succede almeno anche in Shock in my town, L'odore di polvere da sparo e Le aquile non volano a stormi, dove in pochi istanti la misconosciuta Kumi Watanabe conferisce alla canzone quell'inimitabile jappa-spleen da finale-di-manga-durante-l-inevitabile-hanami). Full band senza quartetti, ance, inchini, violoncelli, fronzoli assortiti e ridicoli tastieristi d'orchestra che gesticolano come orsi davanti a un residence di arnie, una full band prodiga di momenti parossisticamente (un po' troppo parossisticamente – sovente al limite dell'eccesso di artefazione) tecno-noise (Auto da fè, Il mantello e la spiga, il riuscito duetto I'm that con la sempiternamente fascinosa Plastichina Scabbia) per una scaletta proditoriamente post-resurrezione (quattro canzoni da Gommalacca, due ciascuno da Ferro battutoL'imboscata e ben cinque dei Dieci stratagemmi) in grado però di recuperare la originaria carica punkpop (Cuccurucucù) negli sparuti momenti vintage in chiusura. Fleur/ealmente fiacca l'inedita Come away death in apertura, e così pure la omeopatica versione voce-e-piano de La cura.

 

Sì però avrei fretta: La cura / I'm that / Come away death