Franco Battiato - Genesi (1987)

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Scritto da: Alberto Calorosi

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Franco Battiato GenesiLabel: BMG

Issued: 1987

 

 

 

 

 

 

Una frammentazione spavalda nei contenuti musicali, proprio come accadeva nei primissimi album (Introduzione: atto primo potrebbe sgusciare fuori da Pollution) e un linguaggio conseguentemente assertivo, paratattico, citazionistico, collage-morfico (Kyrie eleison, Introduzione: atto secondo) alla maniera del periodo Gladiator/Egitto e pure, se mi è concesso, di Cuccurucucù. Nelle musiche e nel libretto. Nello sbadiglioso marasma attendistico (Rotate coeli), di tanto in tanto si infervorano gli animi (il quasi-pop Sen peigamberier, la armagenddon-osa Simon petra, la trionfale Gloria, gloria curva, o ancora le tonalità esclarrogative di Aria-spirito fuoco-coscienza e L'aria si separò dal fuoco, da annoverare senz'altro tra i momenti più riusciti), placati però da infauste urgenze psico-lassative (I cavalieri della solitudine e Cerco un giardino vi ricorderanno senza appello la celebre versione di Se min kjole che avete imparato ad apprezzare grazie a quegli olimpionici di cazzoneria che prendono il nome di Trio Medusa). L'inevitabile reflusso gastro-musicale generato da sei album pop sei pubblicati in altrettanti anni solari, pim-pum-pam, conduce (è inevitabilmente umano) alla paranoia avant-garde-a-tutti-i-fottutissimi-costi. Accade così che naufragando nei suoni, questa prima opera (lirica?) approdi su malgrado a quel tuttologismo semanticamente pop dalla quale era sdegnosamente dipartita, oltretutto sputando per terra.

 

Sì però avrei fretta: Aria-spirito fuoco-coscienza / Introduzione: atto primo