Franco Battiato - Clic (1974)

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Scritto da: Alberto Calorosi

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Franco Battiato ClicLabel: Bla bla

Issued: 1974

 

 

 

 

 

 

Prosegue, stavolta oltre il punto di non ritorno, la crociata personale del giovane scapigliato F-B nei confronti della coeva ortodossia romantic-prog parruccona. Nel battlefield si scontrano, su fronti opposti, due ottimi motorik di estrazione kraut (i Kraftwerk dispersi tra le dune del più grande e assolato deserto del Liechtenstein raffiugrati ne I cancelli della memoria; i Tangerine dream anneganti nel magma incandescente del più grande vulcano del Lussemburgo rappresentati nella straordinaria Propiedad prohibida, per molti anni imprescindibile sigla di TG2 Dossier) da un lato, e dall'altro i suoni concreti e sinottici di Nel cantiere di un'infanzia e Ethika fon ethica, entrambe squisitamente concettuali, sì, ma con una differenza: intellettualoide e capziosamente politica questa, adulta, per così dire, ipnoticamente regressiva in termini fin freudiani quella, seppure dotata di un sorprendente finale epistemologicamente (prog) rock. E pure, sebbene in tono minore, nel meno riuscito collage Rien ne va plus: andante. Nel mezzo, le (de)costruzioni pianistiche de Il mercato degli dei culminanti nel ricorrente (Fisiognomica, L'esodo, giusto per dirne due a caso) cluster elettronico, e la gravitazionale No U turn, sorta di nuovo (delirante) manifesto artistico dell'autore, lentamente aggregantesi in canzone e dissolventesi in un tripudio di cornamusa sintetica. Un album essenziale, ma solo se fortemente interessati a intraprendere le traiettorie impercettibili degli album immediatamente successivi, (innecessari) codici di musica esistenziale.

 

Sì però avrei fretta: Propiedad prohibida / No U turn