Mutemath - Play dead (2017)
Label: Wojtek records
Issued: 2017
Nonostante la spessa patinatura oleodemocristiana fornita da una produzione dai toni opportunamente concilianti, si intravede una sorta di inevitabile tensione sottocutanea, chimica e odioamorosa, tipo legame ad idrogeno, di quelle che stanno alla base della materia sonora e al contempo ne rappresentano una descrizione scientifica strutturale. Tra la volontà di farsi letteralmente ricoprire di reggiseni angry-post-teen utilizzando l'infernale autostrada rocchenroll che conduce all'iperuranio lisergico teorizzato dallo zeppelinesimo (i rassicuranti sofficini royal-bloody della introduttiva Hit parade, il chitarrismo arena-oriented nel finale di Placed on hold, ma anche War e Achilles heel) e l'intenzione di farsi specificamente sommergere di reggiseni mellow-post-teen percorrendo invece la purpurea via della seta culminante nel metilendiossimetanfetaminico empireo funk ipotizzato dal culto beckologico (il funkit discopop di Pixie oaks e il funkstep elettronico di Stroll on virano però, nel prosieguo, nella direzione di un alt-funk irrotazionale e dilavato, come accade per esempio nella evitabilissima Everything's new) senza disegnare il vagamente-cantautorial-pop national-style reggiseno-oriented, per esempio, di Nuisance. Orbitale e ipercromatico. Ma difficile che resti qualcosa nelle orecchie.
Sì però avrei fretta: War / Break the fever / Hit parade