Anneke van Giersbergen & Árstíðir - Verloren verleden (2016)
Label: Agua recordings
Issued: 2016
Dieci limpidissimi e lamentosissimi lieder di provenienza assortita nel spaziotempo, limpidamente e nordicissimamente arrangiati utilizzando piano barra quartetto d'archi (di solito un violino e tre violoncelli) oppure chitarra barra quartetto d'archi (rispettivamente: Bist du bei mir, di Gottfried Stölze, compositore barocco coevo di Bach e il tradizionale inglese fine800 Londonderry air - Danny boy di Frederic Weatherly) oppure limpidamente e noiosamente interpretanti a cappella (Heyr himna smiður, Árstíðir) o quasi-a-cappella (il tradizionale islandese Þér ég unni, non-arrangiato dagli Árstíðir e già proposto nel live a Brema del 2013). Il torpore è allontanato di tanto in tanto, quando l'asticella emotiva sale intenzionalmente di qualche tacca (la summenzionata Londonderry air, ma anche Russian lullaby, Irvin Berlin, 1927, A simple song, Leonard Bernstein per Zeffirelli, 1972, e pure il romanticismo nordico di Solveig's Song, Edward Grieg dal Peer Gynt, senz'altro il più prossimo allo spleen Árstíðir) a scapito, provvidenzialmente, di un certo soggiacente e fastidioso narcisismo di fondo.
Sì però avrei fretta: Pavane / Solveig's song