Trevor and the wolves - Road to nowhere (2018)

Postato in Let It Bleed

Scritto da: Alberto Calorosi

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trevor and the wolves road to nowhereLabel: Nadir records

Issued: 2018

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel primo album solista pubblicato dalla catarrosissima voce solista dei genovesi Sadist, rileverete fin da subito una attitudine elettivamente e ostentatamente wild, pronta a riflettersi innanzitutto nella copertina, qualcosa a metà tra il vicino scorbutico di Dinamite bla e un Rufus Ruffcut post Wacky race e, subito dopo, nella ruvidita lignea e immediata dei suoni (chitarra, batteria, riuscite forse a non battere il piede per terra? Sì? Sul serio?) in modi non dissimili da cert'altri celeberrimi boscaioli a corrente alternata/diretta e provenienti dai famigerati antipodi. Riff asciutti, batteria metronomica: l'AB/CD del sound AC/DC omaggiato nella iniziale From hell to heaven ice si propaga in realtà per tutto l'album, soltanto saltuariamente (e timidamente) virante verso sensazioni vagamente spacey (il blue-oyster chitarrismo percepibile in Burn at sunshine), o NWOBHorrorM (una fuggevole capatina nel confortevole death/met sound della casa è gentilmente offerto in Bath numer 666), oppure motörheadeliche (Wings of fire, Lake sleeping dragon) o infine hardfolk/ancorapiuhardblues (il violino scorticato di Red beer, il kilmister-sadness-blues Roadside motel). Devozione, professionalità e un songwriting indubitabilmente ebanistico.

 

Sì però avrei fretta: Red beer / Lake sleeping dragon