Bob Seger - I knew you when (2017)
Label: Capitol records
Issued: 2017
Aperto da Gracile, un robusitissimo southern da catene ai polsi, programmaticamente intento a dipanare eventuali (legittimi) dubbi sulla odierna rocchettosità di questo barbuto ultrasettantenne versione anni duemila-quasi-20, l'album gigioneggia tra ballatonze reggisen-springsteeniane (I'll remember you, I knew you when, Blue ridge) ipodermicamente sintonizzate con certe suggestioni eigties: cfr l'electro-boogie di evidente ZZ-derivazione ottantiama (Runaway train potrebbe provenire ciuffciuffetttando direttamente da Like a rock o The fire inside), certi lancinanti soli di sassofono che Careless whispers a confronto vi sembrerà una roba dei Jane's addiction (uno solo, in realtà: quello di Something more), confortevoli tastiere Alan-Parsons-iane (la altrettanto robustissima The highway). The sea inside è una bitorzoluta crasi tra Black moon di Emerson Lake & Palmer e Kashmir nella versione con Puff Daddy mentre la cover di Democracy (Leonard Cohen, 19novantadue) vi sembrerà una roba tipo degli U2 in mutande collocati nella hall di una sala massaggi tailandesi. Nonostante gli intenti ammirevoli, l'attenzione si affievolisce mano a mano che l'album digrada lentamente, giù, fino alla scialba Glenn song, dedicata al compiato Glenn Frey.
Sì però avrei fretta: The highway / Gracile / Something more