Beck - Colors (2017)

Postato in Let It Bleed

Scritto da: Alberto Calorosi

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Beck ColorsLabel: Fonograf records

Issued: 2017

 

 

 

 

 

 

In apparenza, una luminescente e coloratissima pride parade elettrofunk secondiottantiana (Prince, Alexander O'Neal) programmaticamente introdotta da Colours, una canzone che pigliereste per il culo per mesi se soltanto fosse firmata dai Fitz and the Tantrums (cfr. anche Up all night e quasi tutto il resto del disco). Seppure luccicosamente e spudoratamente danzerecci, i suoni si infiltrano liquidi nelle profondità umide del pop (immaginatevi un funk nervoso, un po' Prince e un po' the Cure: Seventh heaven) più o meno indie (I'm so free: un po' Rasmus, un po' Buddy Holly - non lui ma l'iconica canzone dei Weezer - un po' obbligatoriamente rappettina - siamo pur sempre nel duemila18, un po' Rolling stones anche solo per il titolo), più o meno psych (Dear life, ovvero i Beatles del White album reinterpretati dai Tears for fears di Sowing the seeds of love, ma anche la ballatonzola Fix me, unico blando trait-d'union col precedente Morning phase) e arembì (la quintessenzialmente beckologica Wow). Riuscire a figurarvi una specie di scatoletta Simmenthal piena di brandelli musicali intrisi di additivi e imprigionati in una (discutibilmente) appetitosa gelatina danzereccia? Sminuzzare i clichet e aggiungere sapore. Da sempre la miglior specialità di Tritatutto Beck. E del pop in generale.

 

Sì però avrei fretta: No distraction / Seventh heaven / Colors