Swans - Anonymous bodies in an empty room (1990)

Postato in Let It Bleed

Scritto da: Alberto Calorosi

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Swans Anonymous bodies in an empty roomLabel: autoproduzione

Issued: 1990

 

 

 

 

 

 

Let it come down e (soprattutto) She's a universal emptiness, insopportabilmente gnolino-lamentose e iperorchestrose nelle versioni registrate su The burning world, trasmutano, in questo live dell'ottantanove, in oscure e dis/con-turbanti elegie. acuminate e dolorose, collocabili, con un po' di tendenziosa fantasia, dalle parti di certe coeve cave/rnose galoppate ideate dai Semi malvagi di Good son e Henry's dream (al limite risentitevi Live seeds). Nel prosieguo le tinte si fanno persino più scure ma al contempo più morbide, fattivamente debitrici dei Sisters of mercy più goth-odossi (We will survive e See no more). Due le performance vocali di madame Gira: una (superflua) funerea gospel-caricaturale Blood on your hands a cappella e una Still a child accompagnata da una chitarra sinistra grosso modo quanto la visione notturna dell'unica finestra illuminata di un maniero abbandonato. Tre canzoni da The burning world, due dal successivo White light from the mouth of infinity, due provenienti dal side-project Skin (M-G + Jarboe) e l'inedita, roboante A girl in need (in realtà un semplice frammento), suonate come se le pietose tentazioni $pop inscenate in studio l'anno precedente rappresentassero una dolente eccezione. Nonostante la presenza sul palco, per l'intera durata della tournée, del vituperato Bill laswell al basso.

 

Sì però avrei fretta: She's a universal emptiness / Miracle of love