Swans - Children of God (1987)
Label: Product inc.
Issued: 1987
Ecco i figli di Dio. "I will be ready / to receive / the new mind": la conversione alla fede, o più propriamente la resa definitiva alla inesauribile necessità di trascendenza suggerita in apertura (New mind). Una trascendenza immediatamente corrisposta da una divinità (femminile e trasognante: l'eterea, sulfurea Jaroboe) nella bucolicissima, eden/istica, In my garden e ribadita nella successiva Our love lies ("God save us now, we believe in love"). Sacrificare un figlio (Beautiful child). Uccidere l'amore (Blood and honey, una Cave/rnosissima murder ballad). Rifugiarsi nel conforto di una divinità imperscrutabile ("I will curl up in flames / And I will beg you, Lord / Take me in your cruel arms, Sex, God, sex). Abbandonare il superominismo complotto-allucinato-blandamente-nazistello degli esordi e rivolgersi direttamente al capo che sta al piano di sopra significa, per M-G assurgere a un ulteriore e persino più definitivo livello di misantropismo nichilista. Jarboe e M-G condividono il lead vocal (quasi mai in duetto, però). Niente più rantoli. Via la ruggine, le percussioni ferrose, basta col rumore, con effettaci e fesserie. Il suono è ovunque. Sentite il gospel cinereo tipo funerale dei Nine inch nails messo in scena in Our love is. Sentite il piano condolente di In my garden. Il suono è circolare e funereo. Il suono è ovunque. Circolare e funereo. Ovunque circolare e funereo. E poi, semplicemente, ovunque. Nel 1987 non esisteva nulla del genere. E neanche dopo. Né prima.
Sì però avrei fretta: Blind love / Real love / Sex. God, sex