Prophets of rage - Prophets of rage (2017)

Postato in Let It Bleed

Scritto da: Alberto Calorosi

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Prophets of RageLabel: Fantasy

Issued: 2017

 

 

 

 

 

 

Più che rabbiose canzoni di protesta o gloriosi inni alla ribellione, la sedicente controffensiva dei Profeti della rabbia (codificata in The counteroffensive, appunto) consiste di dodici generici brontolamenti da novantesimo minuto sulla coscienza di classe (Strenght in numbers), la disuguaglianza sociale (la 110 di Living on the 110 sarebbe l'autostrada che conduce alle zone residenziali di Los Angeles, lungo la quale vivrebbero migliaia di homeless in condizioni di estrema povertà), la privacy (già, la privacy, in Take me higher), la menzogna del sogno americano ("Bombs droppin on cities where kids play / soldiers fallin' in the name of freedom hey / civilians buried in the rubble where dreams die / politicians spew lie after fuckin lie", Unfuck the world: divertitevi a contare i luoghi comuni). Le canzoni sono vecchie outtakes dei R-A-T-M e si sente ("20 kilotons of explosive rock’n’roll music of the R-A-T-M catalog", commenta in un'intervista Ottimismo Morello itself) ma il suono è indubitabilmente quello R-A-T-M (anche Audioslave, Legalize me e, uh, Sister Sledge, Take me higher), il tocco laser-chitarristico è inconfondibilmente quello di Ottimismo M. e il rapping è inconfutabilmente quello di Baperino-Real e voi, insomma, per quanto sia difficile ammetterlo in pubblico, voi per quelle cose lì ci avete un fottutissimo debole e non sapete proprio come giustificarvi. E perché poi dovreste?

 

Sì però avrei fretta: Radical eyes / Unfuck the world