Blackfield - Blackfield II (2007)

Postato in Let It Bleed

Scritto da: Alberto Calorosi

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Blackfield IILabel: Snapper music

Issued: 2007

 

 

 

 

 

 

L'orientamento apertamente mellow-pop di questo secondo album, programmaticamente allineato al precedente Blackfield di tre anni addietro, rappresenta, per Telaviv e Stefanerd, una sorta di (sacrosanta) crociata ideologica nei confronti dei consunti preconcetti eteroprogghettoni (improponibili suite onnidiscettanti della durata di almeno 20min, crapulose poliritmie, orchestrazioni pompose da far tremare i vetri del Valhalla) fortemente (e silenziosamente) radicati nelle orecchie della maggioranza mormorante. Di nuovo quegli arpeggi gentili (1,000 people), di nuovo quel pessimismo tonale (This killer), di nuovo quelle risonanze chitarristiche spacey (Christenings) e quell'odore come di porcospino occasionalmente immerso nel bagnoschiuma (Epidemic, Once). Di nuovo una produzione tra l'ineccepibile e l'alieno (stavolta sentitevi in cuffia End of the world). Quasi assenti i colpi di scena, a meno che tale non si intenda definire il furto picaresco del tema di Speak softly love (a.k.a. The Godfather theme, musiche del maestro Nino Rota) nel finale realmente accresciuto di Some day.

 

Sì però avrei fretta: Epidemic / My gift of silence