Brad - United we stand (2012)

Postato in Let It Bleed

Scritto da: Alberto Calorosi

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brad united we standLabel: Razor & tie

Issued: 2012

 

 

 

 

 

 

Easy-rocchettini da fase (ultimi) Rem (A reason to be in my skin), Lynyrd skarrafonate, gli inevitabili scimmiottamenti Pearl jammosi (Diamond blues, forse Tea bag?) o più genericamente quel post(post) grunge (se mi perdonate la parolaccia) metabolizzato in quel di Nashville negi anni 2000-e-oltre (Last bastion). Una diffusa miagolanza Leon-Russell-iana (Through the day) forse Neil-Young-ammiccante (Make the pain go away). Abbondanza di la-la-la (Miles of rope) e ye-ye-ye (A reason to be in my skin, Diamond blues). Un album disimpegnato (peccato: Shawn Smith è bravo – sentite Bound in time – e per Stone Gossard parla il curriculum), autoassolutorio e ispirato quanto una battuta di caccia alle anatre nel Nebraska. L'(attualmente) ultimo disco della band la cui longevità Stone Gossard attribuisce unicamente alla mancanza di aspettative che induce nel pubblico, non tradirà le vostre aspettative. E la cosa non mancherà di insinuarvi un certo fastidio. Se vi va, domandatevi il perché.

 

Sì però avrei fretta: Bound in time / Last bastion