Woods of Ypres - Woods IV: the green album (2009)
Label: Earache
Issued: 2009
Un solenne clisterone di cinereo ultra-doom atmosferico (i Solstafir in visita al crematorio della comunque eccellente I was buried in Mount Pleasant cemetery) e brumoso (i Type of negative al pronto soccorso di Everything I touch turns to gold, then to coal), solidamente mellow, quasi pop nelle melodie, perlomeno nel primo disco, salvo virare sul secondo nella direzione di un rarefatto death/doom d'ordinanza, quasi del tutto privo di cromosomi black-m.. Ottanta ultra-minuti di autocommiserativi mugugnamenti (vi figurerete immediatamente Peter Steele dei Type O negative, ma qualcuno in rete ironizza – a ragione – su una consistente somiglianza con Brad Roberts dei Crashtest dummies) sulla fatiscente miseria dell'esistenza, intrisi di un ultra-pessimismo collocabile tra la sbronza triste del becchino di Søren Kierkegaard (“Life is the madness of a drunken city night / with wet leather on your back and rain / dripping off your spikes”, Wet leather) e il famigerato-lamento-adolescenziale-post-scaricamento-da-morosa (attenzione a non calpestare i cocci sul pavimento di Shards of love). L'ultima gnolosissima, nefasta elegia della morte di David Gold. Ahilui, tragicamente profetica.
Sì però avrei fretta: I was buried in Mount Pleasant cemetery