Quintorigo - Grigio (2000)
Label: Universal music
Issued: 2000
Fine90 barra inizio00: sono tempi che alla gente va a genio la mistificazione dei linguaggi musicali. Apocalyptica plays metallica by four cellos, il nu metal, i merdosi Buddha bar. I Quintorigo affrontano la questione con portentoso vigore espressionistico: l'uso non convenzionale degli strumenti, la trasversalizzazione dei generi, la ricerca del paradosso linguistico e musicale. Pensate al Paolo Conte con coretti Lescani e smutandata al Celentano di Azzurro ("grigio / il pomeriggio è troppo grigio e lungo / per me") in Grigio. Oppure al tango frankzappiano di Precipitango contrapposto, per esempio, al rendering lirico di Intro / Lola darling o di Nola vocats. Oppure al vocalese acrobatico proposto in Zahra, interamente interpretata dal solo De Leo. O al metal accartocciato di Egonomia, che ricorre, amplificato fino allo stremo, nella straripante, straordinaria Highway star collocata in chisura (il solo finale è interamente eseguito da archi, ci credereste?). Un talento strabordante, una perizia vocale e strumentale prossima al terrificante, il secondo album dei Quintorigo, quello che si colloca cronologicamente tra le due comparsate sanremesi, è senz'altro uno dei picchi artistici della storia della musica italiana.
Sì però avrei fretta: Highway star / La nonna di Frederick lo portava al mare