Brian Eno - The ship (2016)
Label: Warp records
Issued: 2016
Ventuno e passa scafandrosi minuti di decostruzione sonora, una specie di terraforming musicale all'incontrario. Natura batte tecnologia quattro a zero. Ma c'è qualcosa di insolitamente moderno e intrinsecamente positivista. Probabilmente nella consapevolezza. Raccontato dalla voce subacquea di Eno, l'affondamento dello scafo del Titanic (The ship) non è che la metonimia di un affondamento personale, collettivo, verosimilmente cosmico. Indubbiamente cosmico. Sul fondale, frammenti vocali bioluminescenti e bollicine di vita troppo compresse per risalire a galla. Tematicamente complementare eppure musicalmente opposta, la suite collocata sul retro potrebbe raccontare la precipitazione dello Zeppelin. Ma non lo fa. Eterea eppure elettrostatica, dissonante, minima, scandita da vocalismi grevi e salmodianti. Chiudete gli occhi e visualizzerete uno squarcio nel cielo con la sagoma di Lou Reed. La distinguerete per via del taglio della bocca. Dalle fauci emanano saette. Sforzatevi di evitarle. Siate rapidi. Volteggiate. E poi atterrate esausti nella bonaccia woolfsonica di I'm set free. Sì, quella dei Velvet underground. Proprio quella.
Sì però avrei fretta: Fickle sun (I)