Sandra - The complete history [video] (2003)
Label: Virgin
Issued: 2003
In the heat of the night: tastierina, fumo e batteria esagonale nel video più just-can-get-en/oso. Magari potete domandarvi cosa diavolo ci fa tutto il tempo quel tizio seduto nudo nella tinozza. O perché mai quell'altro tizio insista nel picchiare le bacchette su un televisore incastrato in un termoarredo nel video di Innocent love. Ma prima di prendere per il culo Sandra per come si dimena in Loreen riflettete che negli stessi anni Axl Rose si muoveva nel medesimo modo. Altrimenti apprezzatene le inconsulte doti recitative nell'horror turistico Little girl o nel kraut-cinematografico Stop for a minute. Oppure riguardatevi il video che più di ogni altro synth/etizza il bene e soprattutto il malissimo dei giustamente vituperati anni80: Everlasting love. Heaven can wait, 1988, il primo video della soporifera trilogia balneare, introduce certo tecno/funk, poi esplorato più a fondo nella successiva Prince/o/fila Life may be a big insanity, e, nella tastierina flautosa, il pop gregoriano di prossima esplorazione da parte del neomaritino/produttore Michael "Prohaska" Cretu. Il successivo Hiroshima, 1990, inserisce definitivamente quell'enigma/tico sound ethno/tuzz col quale gli incipienti anni90, seppure nolenti, dovranno fare i conti, Haddaway permettendo. Nelle bonus, un paio di sgargianti esibizioni del periodo Arabesque e qualche singolo post-Arabesque che include la vigorosa Japan ist weit, possibilmente migliore dell'originale Alphaville. Se invece pensate di lasciarvi ammaliare dalla sfuggente bellezza di colei che l'ottenebrato sottoscritto considera semplicemente la donna più affascinante della sua era su questo stronzo pianeta, allora il temerario percorso alternativo che vi attende prevede la visione, in sequenza, del ritornello di Hi! Hi! Hi!, della prima strofa di Hiroshima, del ritornello di Johnny wanna live, del vestitino da Vassilissa indossato in alcune scene di One more night, della inopinata virata fetish over-30 di I need love e Maria Magdalena '93 e, in chiusura, della materna Forever con tanto di computer grafica e involontario effetto pubblicità-Pampers-Progressi. Oppure potreste trovare divertente dedicarvi a deridere lo scrivente per avere, nella sua lunga e spesso incomoda adolescenza, acquistato e ascoltato fino a consumarli tutti gli album di Sandra, ma soprattutto per averla desiderata come nessun'altra donna, reale o (soprattutto) immaginaria. Ma fatelo con un minimo di deferenza giacché, cari miei, trattasi del più estremo caso di coming out di cui sarete testimoni nel corso della vostra miserabile esistenza. Roba che Rob Halford e Cecchi Paone mi fanno una pippa. In senso lato.
Sì però avrei fretta: Maria Magdalena '93 / Hiroshima / I need love