Golthoth - Ruins of the Damned

Postato in Il Pozzo dei Dannati

Scritto da: Bob Stoner

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Golthoth Ruins of the Damned(Autoprodotto, 2007)

Voto: 75

#PER CHI AMA: Black, Emperor, Dark Funeral

 

Questo cd datato 2007, dal titolo "Ruins of the Damned" è autoprodotto e rappresenta il primo demo/EP dei Golthoth, formazione di Treviso dalla personalità molto marcata. Dal loro myspace veniamo a sapere che hanno dato di recente alle stampe un full lenght con un nuovo chitarrista e da quel che abbiamo ascoltato ci è parso di sentire un lieve cambio di direzione, di costruzione e sonoro nei nuovi brani, rendendoli più omogenei e più appetibili al pubblico del metal estremo. Tornando al demo la cosa che più colpisce è il gusto e il calore che si trasmette in tutti i quattro i brani, cosa che in questo genere non è facile trovare. Il suono dei pezzi riporta alla mente una chicca del metal oscuro, ovvero l'album "The Beginning" dei Mercyful Fate (ovviamente la voce è completamente diversa da quella di King Diamond!), così carico di suggestioni '70s/'80s proiettate nel futuro del metal estremo. Sarà il suono vintage delle chitarre, il modo di interpretare vocalmente i brani, così variegato e sentito o il suono naturale della sezione ritmica, uniti ad una composizione moderna e potente che rende il tutto così speciale e appetibile. Una forma di black metal con mille sfaccettature che nella prima traccia ricordano per la voce alcune cose dei Falkenbach o degli In the Woods per poi evolversi in echi dei primi Dimmu Borgir, in maniera meno sinfonica, più vicini agli Emperor e per certi aspetti più classic metal. Nelle due tracce centrali c'è velocità e un sound spigoloso che li avvicina al suono dei Dark Funeral mentre nella traccia finale vi troviamo innesti doom e voci growl ben assestate senza mai far cadere l'ottimo retrogusto vintage metal che contraddistingue questo EP. Un demo di tutto rispetto quindi, molto disinvolto, carico di oscurità e capace di catturare l'attenzione, abile a proiettare in avanti una band molto promettente. Aspettiamo di ascoltare il nuovo materiale per vedere quale altra sorpresa ci riserverà questa ottima band. Buon ascolto, ne vale proprio la pena!