CARNAL GRIEF - Nine Shades of Pain
(GMR Music/Frontiers Records, 2006)
voto: 75
# PER CHI ASCOLTA: Death Groove, i Carcass di “Heartwork”
Data la provenienza del combo, la Svezia, era lecito aspettarsi dai solchi di questo “Nine Shades of Pain”, il classico “usurato” swedish sound, invece no; con mia grande sorpresa, ecco respirare nuovamente l’aria putrida e rarefatta dei grandissimi Carcass, quelli del periodo di mezzo però, era “Heartwork”, tanto per intenderci. Già dall’iniziale “Information Feed” e dalla successiva “Epitaph”, introdotta da una voce molto simile a quella udita negli intermezzi di “Necroticism”, trovo conferma che quanto partorito dalla mente di questi cinque ragazzi, trae spunto, in modo quasi nostalgico, dalla musica del quartetto di Liverpool, guidato dal duo Steer-Owen. Che bei tempi erano quelli e ora, le note di quest’album mi riportano indietro di 10 anni: la voce del cantante, cosi ruvida e malata, richiama subito quella di Jeff Walker, così pure la sezione ritmica, con quelle chitarre graffianti e ronzanti al tempo stesso, non può che restituirmi il ricordo della classe sopraffina del duo Steer-Amott. Il disco è un susseguirsi di bei pezzi, certo non originali, ma l’abilità della band sta comunque nel ricalcare un sound senza per forza risultare dei banali plagiatori, arricchendolo magari con un tocco più moderno e con qualche brevissima escursione in territori death/thrash di matrice svedese. Di assoluta classe sono poi gli assoli racchiusi nei vari pezzi, brevi ricami di sano heavy metal. Complimenti alla sconosciuta GMR music, che ha messo sotto contratto la band scandinava. Cosa volete che vi dica ancora di più: se siete degli estimatori dei Carcass e sentite la loro mancanza in modo morboso, fate vostro questo cd!
# MASSIMA ALLERTA: gli assoli, anima pulsante dei vari brani...
# COLPO DI SONNO: i richiami più palesi ai Carcass mi fanno storcere il naso