BELPHEGOR - Pestapokalypse VI
Nuclear Blast/Audioglobe, 2006
Paura!!! Questa è la prima sensazione che ho avvertito dopo il primo ascolto del sesto capitolo della band austriaca (da non confondere con l'omonima formazione polacca), che con questo "Pestapokalypse VI", ci offre un esempio di album coriaceo, violento, aggressivo, che candida finalmente i Belphegor ad essere uno dei migliori act europei in questo genere. Il duo Helmuth e Sigurd, dopo la dipartita del batterista, creano un vero massacro con il loro death metal miscelato ad un maestoso ed iper veloce black metal attraverso nove brani oscuri, carichi d'odio e malvagità. Sicuramente più ispirati che in passato, i satanici Belphegor, che alle spalle hanno una carriera di ultra decennale, riescono nell'intento di creare un album di death-black moderno che trae ispirazione, sicuramente dagli insegnamenti dei mitici Dissection (buon viaggio Jon), ma che anche è influenzato da un qualcosa degli ultimi Hypocrisy e dei primi Morbid Angel. Vuoi per l'uso di una ritmica ultrafast, con blastbeat serrati uniti a killer riffs, le tracce si muovono attraverso coordinate stilistiche che in parte riprendono il sound dei gruppi sopraccitati, ma inoltre sono arricchiti da una sperimentazione mai prima d'ora effettuata, dal mefistofelico duo: niente di particolarmente originale o stravolgente sia ben chiaro, ma la comparsa di alcune parti slow, linee di chitarra dal chiaro sapore swedish black, catchy tunes, liriche in tre differenti linguaggi (inglese, tedesco e latino) e la buona tecnica dei due leader, qui accompagnati da due session, tal Robin Eaglestone al basso e Nefastus alla batteria (per la cronaca bravissimo), non fanno altro che rendere più saporito "Pestapokalypse VI". Devo ammettere che non ho mai apprezzato più di tanto la band austriaca, ma questo nuovo sesto capitolo, mi ha fatto ricredere sulle potenzialità e le capacità distruttive della ferale formazione d'oltralpe. La produzione eccellente del leggendario Andy Classen non fa poi altro che avvalorare le qualità di un prodotto dall'indubbio valore. Brutali, diabolici, senza pietà, ma anche leggermente più melodici che in passato, questi sono i Belphegor nel 2006. Se fossi in voi, un po' di curiosità l'avrei e me li andrei sicuramente ad ascoltare...
VOTO: 75