ANEURYSM - Aware
Autoprodotto, 2002
Fare una recensione per me non è mai facile, è un complicato e lungo processo di ascolto, riascolto e analisi del sound, della performance tecnica della band, delle emozioni che mi sa suscitare un album, ma soprattutto come descrivere queste mie emozioni. Fatta questa premessa, mi trovo oggi a recensire una band che ho sempre seguito sin dal loro debutto nel '94, e che ho visto quindi maturare sia musicalmente che tecnicamente: si tratta dei veronesi Aneurysm che, dopo anni e anni di gavetta, riescono finalmente a debuttare con un full lenght carico di energia e potenza, capace di trasmettere emozioni forti e vibranti all'ascoltatore, grazie alla loro passione e dedizione all'heavy metal. Dopo aver registrato un demo tape nel '95 "Burst", in cui è chiara l'influenza dei grandi nomi del thrash metal mondiale, la band sente il bisogno di affermare una propria identità e di caratterizzare maggiormente il proprio sound cercando un punto d'incontro tra tecnicismo, melodia e potenza. Ne esce "Aware", un cd autoprodotto, ma professionale al massimo (bello il booklet interno del cd con i testi delle canzoni), con di 8 brani (per 47 minuti di musica) più una traccia cdrom, un concentrato di echi del passato (heavy, speed e thrash metal) miscelato con sapienza con le ultime tendenze (crossover, thrash/death). Il sound di "Aware" è articolato, ma allo stesso tempo pesante e diretto; i brani sembrano schegge impazzite: cambi di tempo, break, stop'n go, assoli di ottima fattura (grazie all'axe-man Peter) caratterizzano il suono impeccabile di questo lavoro; a ciò aggiungiamo anche l'ottima tecnica individuale (impressionante il lavoro dietro le pelli di Marco, un vero rullo compressore) e il gioco è fatto. Il feeling che sprigiona questo album è speciale. Se proprio devo sottolineare qualcosa che non mi piace è l'uso, a volte, troppo urlato della voce (basta ascoltare "Torment" o "The hunt") che poco si adatterebbe a questo tipo di sound; contraddicendomi, dico che la voce è anch'essa uno dei punti forza di quest'album grazie alla versatilità del cantante Gianmaria, capace di passare da tonalità growl (assai rare per la verità), a toni medio-alti che mi hanno richiamato alla memoria, in alcuni frangenti, il cantante dei Saviour Machine o dei Judas Priest, o ancora Phil Anselmo dei Pantera o alcuni cantanti di power tedesco. Vorrei anche segnalare un paio di brani che al primo ascolto hanno saputo conquistarmi: "Ways", dall'inizio vagamente ispirato ad "Am I evil?" dei Diamond Head, ma resa celebre dai Metallica; e "Larva" per i suoi fantastici assoli e l'azzeccatissimo uso della voce. Insomma avrete capito: l'acquisto è caldeggiato, cercate questo album e fatelo vostro, non ne rimarrete delusi, e se vate la possibilità andate a vederli dal vivo. una vera macchina da guerra!!
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